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Le Pietre di Ica

Le Pietre di Ica
La storia delle pietre di Ica sembra simile a quella della collezione di Waldemar Julsrud. Si tratta, tuttavia, di pietre incise, non di ceramiche. E non sono poche, sono decine di migliaia! Le incisioni descrivono le scene più insolite, dai conosciuti dinosauri a lotte fra umani e dinosauri, da piccoli di dinosauro a dinosauri che partoriscono fino a strane astronavi. Ci sono anche mappe di continenti perduti, scene di arte erotica umana, immagini di sirene, di operazioni chirurgiche, di telescopi, delle ben conosciute linee Nazca, di codici genetici, di parti cesarei, di agopuntura, ecc. (1)

Le pietre di Ica

  Furono trovate negli anni '60 in burroni e grotte vicine a Ocucaje, un villaggio nelle vicinanze della città di Ica, a pochissima distanza dalle linee Nazca, in Perù. Lo stesso posto in cui furono ritrovati dei teschi di extraterrestri. I teschi sono esibiti nel museo regionale di Ica (2) e sono unici per le loro forme appiattite ed allungate. Teschi simili sono stati trovati in tutto il mondo, in Siberia, per esempio (3) ed anche in Iraq settentrionale, in Egitto, a Malta e persino a Vanuatu nel sud dell'oceano pacifico.

Un contadino di nome Basilio Uschuya fu il primo a trovare le pietre. Ne portò dei sacchi pieni al mercato dove le vendette ai turisti. Questo attirò l'interesse degli archeologi che iniziarono a far ricerche sulle origini delle pietre.

La notizia arrivò alle autorità peruviane, che come dei veri e propri illuminati iniziarono una campagna per bloccare le rivelazioni. Quando le minacce risultarono inefficaci Basilio venne incarcerato ed, alla fine, firmò una dichiarazione in cui affermava che le pietre erano false e che le aveva fatte lui stesso. Era un'affermazione che non poteva essere vera: degli studi avevano provato che non sarebbe stato in grado di eseguire quelle incisioni così dettagliate ma grande fu il grande sollievo di molti archeologi mondiali (4).

Nessuno sa quante siano le pietre, presumibilmente più di centomila (5). Le pietre sono di andesite, una roccia vulcanica solida quasi impossibile da lavorare ed incidere a mano. L'università di Madrid ha studiato le incisioni ed ha affermato che molto probabilmente vennero fatte più di 100.000 anni fa (6). Le pietre vennero ritrovate fra fossili vecchi di milioni di anni (7).


Javier Cabrera

Nel 1966, Javier Cabrera, un ricco medico di Ica, ricevette una pietra incisa come regalo per il suo quarantaduesimond compleanno. Si chiese che cosa fosse e fu affascinato dal disegno di una specie ittica estinta che vi era incisa. Si incuriosì a tal punto che fece delle ricerche e trovò Basilio. Il contadino tuttavia non era ben disposto a rivelare la verità, per paura di finire di nuovo in prigione. Cabrera ed il contadino accordarono allora che il medico avrebbe pagato per ogni pietra che gli veniva consegnata, nella speranza di poter scoprirne il segreto.

Negli anni successivi il contadino consegnò le pietre più bizzarre ed insolite, sembrava che il loro numero fosse infinito. Alcune non erano più grandi di una patata mentre altre erano blocchi di centinaia di chili e le incisioni erano tutte perfette. Cabrera riuscì a raccoglierne più di 11.000 (8). Egli e Basilio, il contadino, diventarono amici e lavorarono insieme per trovare dei geologi che potessero dare una spiegazione e che identificassero le pietre. Purtroppo non sono mai andati al di là della determinazione che le pietre erano davvero "molto, molto vecchie". Cabrera ne scrisse un libro e morì nel 2001, all'età di 77 anni.

Il dott. Cabrera

Il dott. Cabrera (1924 - 2001)


Al momento si possono ancora vedere le pietre presso il piccolo e polveroso "Museo delle pietre incise di Ica" ad Ica, Peru, ma solo su richiesta (9).

La nostra spiegazione delle pietre è la stessa della collezione di Waldemar Julsrud . Visitatori extraterrestri, arrivati sulla Terra, vi si accamparono e registrarono le loro avventure ed esperienze incidendole sulle pietre. Queste possono riferirsi a vari periodi di permanenza qui oppure su altri pianeti. Quando arrivò il tempo di partire lasciarono solo una grandissima quantità di pietre incise.

Proprio come il Calendario di Adamo in Sud Africa (10), i visitatori alieni molto probabilmente arrivarono per estrarre minerali. La Terra, specialmente nel territorio di Nazca, è ricchissima di minerali che potrebbero scarseggiare in altri pianeti. Utilizzando le loro tecnologie avanzate, avrebbero estratto dalla Terra ciò che a loro serviva e lo avrebbero trasportato con le astronavi sul proprio pianeta.
Sono rimasti molti segni e punti di riferimento come le "inspiegabili" (secondo la scienza ufficiale) linee Nazca che si allungano diritte per chilometri attraversando una piatta pista d'atterraggio sulla cima di una montagna, mentre la cima originale della stessa montagna non si trova da nessuna parte (11).

Per abbellirla vennero fatti dei disegni sulla superficie e delle rocce vulcaniche vennero decorate con delle incisioni.

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