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I Reperti UFO del Messico

I reperti UFO del Messico
 I reperti UFO del Messico
In un'arida zona del Messico centrale, fra le città di Pinos ed Ojuelos de Jalisco, vennero ritrovati, nell'arco di molti anni, dei reperti alquanto strani (1), (2). Sono stati esaminati per più di dieci anni dai ricercatori della Fondazione Nahui Ollin ("Nahui Ollin" è il nome azteco dell'era in cui viviamo adesso, il cosiddetto "Quinto Mondo").

Cercano di convincere il governo e gli scienziati dell'importanza dei loro ritrovamenti ma l' establishment non mostra alcun interesse.

Questi capolavori a volte si riferiscono ai calendari aztechi ma mostrano anche immagini di astronauti (3), di comete e di esseri extraterrestri. Si possono vedere anche molti UFO. Fra gli altri ce c'è uno che esce dal sole, nella coda di una cometa che viene trainata da un altro UFO (4). Ci sono figure con teste appuntite, con lunghe teste, occhi piccoli oppure grandissimi. Sono riprodotte eruzioni solari, buchi neri, condotti spazio-temporali, UFO con esseri nel loro interno, e così via.

I reperti UFO del Messico


I materiali usati e la perizia con cui sono stati creati tali oggetti confondono i ricercatori. Per esempio, è stata trovata una grande testa aliena formata da differenti tipi di roccia e pietra uniti insieme. E' fatta in maniera così magnifica che al tatto non si percepiscono i bordi fra una pietra e l'altra (5).

Klaus Dona

I reperti UFO del Messico
Molti oggetti sono stati portati via da chi li ha trovati ed ora decorano tanti salotti della regione. In effetti ce ne sono così tanti che se ne trovano ancora regolarmente di nuovi. Un contadino ne ha trovati non meno di 3.000 in una grotta. Parecchi ne furono inviati al ricercatore austriaco Klaus Dona, che li esaminò a fondo (6).

Dona concluse che di quei 3.000 oggetti, 2.500 erano fatti di roccia e che variavano dalla grandezza di una medaglione fino a 50 cm. I rimanenti sono fatti di caolino, un minerale argilloso che oggi viene usato per fabbricare ceramiche e materiali ignifughi. Viene anche usato come riempitivo per colle e vernici, come rivestimento per carta di alta qualità e persino come cura per la diarrea.
Con la nostra tecnologia attuale il caolino non può essere inciso o lucidato, si dovrebbe usare uno stampo per realizzare un tale reperto. Non sono mai stati trovati degli stampi, tuttavia, ed inoltre creare uno stampo per un singolo oggetto – non ci sono due pezzi che siano uguali – è una maniera molto inefficiente di lavorare e che richiede molto tempo.

Molti oggetti avevano un leggero strato di patina e quando Dona la bagnò, con sua gran sorpresa, si staccò senza difficoltà. Pensò allora che fossero dei falsi ma un esperto da lui consultato gli confermò che la cosa era normale. La patina non aderisce permanentemente al caolino, neanche dopo centinaia di anni.

A rendere la cosa ancora più sconcertante, fra i circa 3.000 reperti trovati nella grotta, venne scoperto anche un teschio di cristallo.

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